Eni entra in Ocean Energy Europe

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Eni entra, come lead partner, a fare parte di Ocean Energy Europe (OEE) e del Board dell’Associazione, la più grande organizzazione europea per lo sviluppo delle energie dall’oceano.
Con questo incarico, l’azienda collaborerà nel tracciare le linee strategiche dell’azione della OEE per la promozione di un quadro di policy e supporto all’R&D finalizzato alla commercializzazione delle soluzioni tecnologiche offerte dal mare. OEE riunisce i principali gruppi operanti nelle utilities, nell’imprenditoria di settore e comprende anche centri di ricerca.
Entrando a far parte della OEE, Eni rafforza ulteriormente il suo impegno nello sviluppo del settore delle energie rinnovabili marine e amplia la rete di sinergie esistenti, che include la collaborazione nell’ambito della ricerca scientifica con il Politecnico di Torino e lo spin-off Wave for Energy S.r.l, oltre che la partnership per lo sviluppo congiunto di impianti di produzione di energia da moto ondoso su scala industriale con CDP, Fincantieri e Terna.
La partecipazione a OEE si inserisce nel percorso di trasformazione di Eni, che negli ultimi sei anni ha adottato un nuovo modello di business, una nuova mission aziendale ispirata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, ed ha lanciato una strategia a lungo termine con l’obiettivo di diventare leader nella vendita di prodotti decarbonizzati entro il 2050, diminuendo drasticamente le emissioni. “L’impegno di Eni nello sviluppo di tecnologie che hanno un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione è centrale nella propria evoluzione. In Eni – si legge in una nota – l’innovazione tecnologica è uno dei pilastri che fa da base a una crescita organica, solida e sostenibile, in grado di rispondere alle sfide globali e aprire nuove frontiere energetiche, ampliando l’accesso a tecnologie emergenti e con zero emissioni. Grazie alle numerose collaborazioni strategiche, l’azienda riesce a identificare soluzioni innovative ed efficaci, valorizzando l’industrializzazione della ricerca scientifica e costruendo quelle competenze che creano valore in modo sostenibile e responsabile”.
(ITALPRESS).