Cimo-Fesmed,ok risorse sanità manovra ma equa distribuzione su personale

ROMA (ITALPRESS) – Soddisfazione per lo stanziamento di 500 milioni di euro per la “valorizzare il servizio della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria presso le strutture del Servizio Sanitario Nazionale” inserita nella bozza di Legge di Bilancio, viene espresso dal Sindacato del medici CIMO-FESMED, ma avverte come l’incremento del 27% dell’indennità di esclusività di rapporto rischia di innescare palesi discriminazioni a danno di giovani medici e di coloro che hanno optato per il regime di non esclusività di rapporto. Propone dunque che in sede di discussione parlamentare si intervenga affinchè l’incremento previsto per il personale medico-veterinario debba riguardare la voce “indennità di specificità medica”, dando così a tutti i medici un incremento mensile di circa 277 euro, anzichè un aumento a seconda di anzianità e incarico, nell’ambito di un range minimo-massimo tra i 52 e i 383 euro previsto dall’attuale manovra di Bilancio. “Apprezziamo che si sia finalmente giunti a un intervento strutturale di riconoscimento dell’impegno del valore professionale del personale sanitario, ma se si parla di valorizzazione dei professionisti è necessario che a tutti venga riconosciuto il proprio lavoro soprattutto in questa fase di pandemia che, di fatto, ha coinvolto tutta la dirigenza sanitaria. Di fatto chiediamo una correzione che, con nessun costo aggiuntivo, dia uniformità delle voci salariali all’interno di un unico contratto e, soprattutto, equità per tutti i medici e sanitari impegnati nell’assistenza a pazienti Covid”, spiega il presidente di CIMO-FESMED Guido Quici. La proposta CIMO-FESMED, oltre a rappresentare anche un incentivo per i giovani medici, chiede equità per i medici che lavorano in non-esclusività di rapporto, già penalizzati dal CCNL 2016-18 sulla componente fissa della retribuzione di posizione utile ai fini previdenziali. Inoltre, offrirebbe anche per la dirigenza sanitaria non medica l’opportunità di definire la voce contrattuale “indennità di specificità sanitaria”, voce che risulterebbe essere stata richiesta da tempo e che, di fatto, è stata anticipata solo per gli infermieri nella stessa proposta di Legge di Bilancio.
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