Lotta all’agropirateria, Pecoraro Scanio “Difendiamo il Made in Italy”

ROMA (ITALPRESS) – Rilanciare i temi della qualità, della salubrità e della sostenibilità delle produzioni italiane insieme alla campagna #NoFakeFood: l’obiettivo della web conference “#NoFakeFood. Stop agropirateria: difesa del made in Italy e del patrimonio agroalimentare da contraffazioni e Italian sounding”, promossa da Fondazione UniVerde, ASACERT – Assessment & Certification, Coldiretti con il patrocinio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e con la partnership di Parmigiano Reggiano e Campagna Amica. Media Partners: Askanews, Italpress, Radio Radicale, TeleAmbiente, Influgramer, SOS Terra Onlus. L’appuntamento, si svolge in vista della V Settimana della Cucina Italiana nel Mondo(23-29 novembre). “La campagna ha l’obiettivo di combattere l’agropirateria, io ho avuto l’onore da ministro dell’Agricoltura di inventare questo termine, già allora era un tema delicato, quello di tantissimi prodotti taroccati con un nome di fantasia, venivamo taroccati anche marchi famosi come quello del parmigiano” ha detto Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, ‘l’obiettivo di questa iniziativa è di mantenere alta la difesa contro l’agropirateria e tenere alta la qualità dei prodotti italiani, puntiamo a mantenere alte le azioni che stiamo portando avanti, dobbiamo insistere sul rilancio del Made in Italy, la battaglia europea sulla tracciabilità è a difesa del made di ogni paese, dobbiamo ergerci in Europa del diritto dei singoli agricoltori di difendere la propria identità”. Pecoraro Scanio ha ricordato l’importanza del lavoro dell’Agenzia delle Dogane. “Solo dall’inizio dell’anno l’agenzia ha sequestrato 10 mila tonnellate di merci, rifiuti, farmaci, elettrodomestici, tessuti, l’agenzia delle Dogane ha il compito di verificare le origini, le caratteristiche chimiche delle merci sequestrate, questo avviene grazie ad un grande sforzo tecnologico fino alla complessa attività di intelligence” ha detto Marcello Minenna direttore generale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, “mezzo milione di mascherine sono state bloccate e sono nei nostri depositi e ho denunciato anche l’arrivo dei vaccini fake Covid 19, c’è un gran lavoro da fare per combattere la contraffazione dei prodotti”.
Nella lotta al fake food è fondamentale l’aspetto dell’educazione, come spiega Carlo Ferro, presidente ICE: “per noi è fondamentale l’aspetto del fenomeno educativo, è un problema di deficienza di sensibilità da parte di tutti i produttori, un fatto culturale che richiede cambiamenti importanti nei comportamenti dei consumatori, si deve informare il consumatore sulla qualità dei prodotti e si deve facilitare la distribuzione dei prodotti originali. Poi c’è il tema dei canali e-commerce: quando interveniamo negli accordi chiediamo sempre una clausola di impegno a non trattare prodotti che siano fake Italia”. I prodotti agroalimentari sono il grande punto di riferimento anche per quanto riguarda la crescita delle esportazionì osserva Ettore Prandini, presidente Coldiretti “più noi esportiamo vero prodotto agroalimentare italiano più evitiamo la produzione di prodotti contraffatti e poi così si crea valore” ha aggiunto “dobbiamo tracciare il più possibile, e molto ci può aiutare il ruolo delle dogane. C’è un grande lavoro ancora da fare, si deve puntare sulla trasparenza, il tracciamento è una grande opportunità, si deve esaltare chi veramente utilizza prodotti del nostro paese”. Le Forze dell’Ordine, in particolare i nuclei speciali dei Carabinieri, e della Guardia di Finanza ogni giorno contrastano i fenomeni illegali legati proprio all’agroalimentare: “come per tutti i sistemi economici anche quello agroalimentare è colpito da attività illegali di vario genere, e in questo settore l’attività della criminalità organizzata è favorita da uno scarso allarme sociale, da altri profitti, da notevoli opportunità di riciclaggio, tutto ciò a danno dei produttori e pregiudicando la salute dei cittadini” ha detto il generale Giuseppe Magliocco, comandante Comando Tutela Economia e Finanza Roma, Guardia di Finanza “le linee guida delle nostre azioni vanno dall’attività di controllo, al contrasto alle frodi, alle distorsioni della concorrenza”. Lavoro supportato anche dal Comitato scientifico Fondazione Osservatorio Agromafie, guidati da Gian Carlo Caselli: “è importante cercare di presidiare tutti i segmenti della filiera agroalimentare per assicurare la qualità del cibo e la tutela del made in Italy, il sistema contro i reati agroalimentari attualmente vigente è vecchio come il cucco, occorre aggiornare, mettere al passo con i tempi il sistema normativo. Non possiamo pensare che il nostro paese può governare questo settore con armi spuntate”. Anche programmi televisivi come Striscia la Notizia si occupano del fenomeno dell’agropirateria, con l’inviato Jimmy Ghione in prima linea: “abbiamo fatto delle lotte con Striscia la Notizia contro l’agropirateria ma il governo deve fare ancora molto contro la contraffazione dei prodotti agroalimentari, il Parmesan è ancora in giro per il mondo e questo fa male ai produttori di quello originale. Si deve fare veramente qualcosa di più e noi ci siamo”. Una battaglia combattuta soprattutto all’estero come ricorda, Antonello De Riu, capo Ufficio II DGSP, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “all’estero ci troviamo a combattere il fenomeno dell’Italian sounding, si parla di un vero inganno per i consumatori sull’autenticità dei prodotti, parliamo di un comparto, l’agroalimentare, che rappresenta un peso massimo per la produzione di ricchezza in Italia e all’estero, nei primi sei mesi del 2020, nonostante una contrazione delle esportazioni, ha fatto registrare un incremento del 3%, insomma l’agroalimentare è un talismano che dobbiamo assolutamente preservare. Tra i prodotti alimentari più contraffatti spicca il parmigiano, come ricordato da Alberto Pecorari, del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano”. Per Carmelo Troccoli, direttore Fondazione Campagna Amica, la battaglia in difesa del made in Italy “fortunatamente si conduce ormai da diversi anni, e i cittadini la chiedono sempre più forte, l’intuizione di Coldiretti, è stata quella della necessità di portare gli agricoltori ad un contatto diretto con i cittadini, proprio per svolgere quel ruolo di educazione e comunicazione. Il valore della vendita diretta è ormai introno ai 6 miliardi di euro, c’è l’esigenza dei cittadini di sapere sempre di più quello che mangiano e hanno la necessità di sapere che consumano prodotti italiani in un sistema controllato, hanno bisogno di informazioni certe”. Impegno massimo nella lotta alla contraffazione è stato promesso dal ministero delle Politiche Agricole, dal capo di gabinetto Paolo Onelli: “il tema ha rilevanza mondiale, la lotta alla contraffazione, la difesa dei prodotti, deve vedere impegnati tutti e noi siamo proprio conto il fake, in tutti i campi. Il falso fa male al mercato, alle persone, al diritto alla salute che deve essere tutelato dal buon cibo, la qualità del cibo, dell’alimentazione hanno la capacità di prevenire malattie e altri disturbi”.
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