Reja “Milan può andare oltre la Champions, Napoli si piace troppo”

ROMA (ITALPRESS) – “Con l’avvento soprattutto di Ibrahimovic a gennaio, Pioli ha creato una compagine forte e consapevole. Ibra, rispetto al passato, è diventato un uomo squadra e il Milan ha fatto vedere un grande calcio”. Lo ha detto il ct dell’Albania, Edoardo Reja, ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Rai RadioUno, commentando il campionato di Serie A, guidato al momento proprio dal Milan. “I rossoneri – prosegue Reja – hanno una rabbia incredibile su ogni pallone ed una rosa adeguata per coltivare certe ambizioni. Se a gennaio ci sarà da aggiungere qualcosa, il Milan lo farà di certo: è una squadra altamente competitiva per raggiungere l’obiettivo Champions e andare anche al di là”. “Il Napoli? Ha perso in casa col Sassuolo e ieri ha avuto un’altra battuta d’arresto – sottolinea ancora l’ex tecnico degli azzurri, sconfitti nel posticipo dal Milan capolista – Rispetto agli altri anni de Laurentiis, a parte Callejon ceduto alla Fiorentina, non ha dato via nessuno e ha preso gente come Petagna e Bakayoko, che ieri prima dell’espulsione stava giocando bene e la cui uscita ha condizionato la gara. Mi aspettavo di più da Politano, Mertens, Insigne e Lozano, l’assenza di Osimhen si è fatta sentire ma il Napoli ha tutto per potersi riprendere”. La Juventus, nonostante tutto, resta la grande favorita per lo scudetto: “Pirlo ci sta lavorando, ha avuto alti e bassi ed è partito titubante, però ha qualità importanti e a dicembre ha il calendario in discesa. Anche l’Inter ha alti e bassi e Conte si è lamentato per la mancanza della mentalità giusta. Anche Gattuso è stato critico con sè stesso: il Napoli si piace troppo, ci vorrebbe una sana cattiveria come chiede il suo allenatore”. Per quanto riguarda le polemiche nell’era della pandemia di Covid-19 circa le finestre internazionali, Reja spiega di capire le ragioni delle squadre italiane, “soprattutto quelle che hanno i giocatori che vanno fuori e che sono impegnate nelle coppe europee. I calciatori giocano ogni tre giorni e i club si lamentano, anche perchè con i viaggi e gli assembramenti possono saltare fuori dei positivi”.
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