Con il Covid imprese più esposte al rischio criminalità

Sono raddoppiate le proposte “irrituali” – di aiuto economico, acquisto dell’azienda a un valore inferiore a quello di mercato, cessione delle quote aziendali – fatte alle attività commerciali, turistiche e di servizi: dal 9% (in particolare nella ristorazione) nella prima rilevazione al 19% di oggi. Il dato emerge dal sondaggio selettivo (411 le imprese che hanno risposto) realizzato da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con i risultati, elaborati dall’Ufficio Studi, raccolti dall’analisi delle risposte di attività associate dei pubblici esercizi (ristorazione), del turismo, del dettaglio non alimentare e del settore immobiliare. Hanno in particolare risposto all’indagine le attività di ristorazione (38%), i dettaglianti non alimentari (30%) e le agenzie immobiliari (13%). La precedente rilevazione era stata effettuata ai primi di giugno.

I risultati dell’indagine sono stati presentati nell’evento di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza “La criminalità ai tempi del Covid: quali pericoli per le imprese”.

Al dibattito – in collegamento con Mario Peserico, vicepresidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con competenza sui temi della legalità – hanno partecipato il prefetto di Milano, Renato Saccone, e il procuratore e coordinatore della DDA di Milano, Alessandra Dolci.

Oltre al significativo aumento percentuale delle segnalazioni di richieste anomale, rilevato soprattutto nella ristorazione (20%) e nella ricettività (21%) con proposte d’acquisto a un valore inferiore a quello di mercato, l’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza mette in rilievo come, da giugno a novembre, siano anche cresciuti i reati ai danni delle attività commerciali, turistiche e di servizi.
(ITALPRESS).