Nucleare, Lampis “Sardegna dice no al deposito nazionale delle scorie”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “L’ordine del giorno votato ieri all’unanimità dal Consiglio regionale si aggiunge ad alcuni documenti ufficiali della Regione e soprattutto al pronunciamento dei Sardi nel referendum consultivo del 2011 nel ribadire la volontà di un popolo: la nostra Isola non può e non vuole ospitare il deposito unico delle scorie radioattive”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, questo pomeriggio, durante il suo intervento a Mandas in occasione dell’assemblea autoconvocata dei sindaci dei Comuni dove sono stati individuati i quattordici siti isolani della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), elaborata dalla Sogin e approvata dai Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente. “Valuteremo ogni possibile azione, anche insieme agli amministratori locali, per contrastare questa ipotesi e porteremo la contrarietà di tutta la Sardegna nelle opportune occasioni istituzionali – ha aggiunto l’assessore Lampis – Se vogliamo che sia vincente dovrà essere una battaglia da affrontare tutti insieme, dagli enti locali alle associazioni, dagli ordini professionali alle istituzioni dei vari settori”.
“Con delibera della Giunta regionale verrà istituito un Comitato tecnico-scientifico, composto dall’Arpas, dalle università sarde, dai rappresentanti dei Comuni e degli ordini professionali, che affiancherà la Regione nell’argomentare ed arricchire di contenuti il no a questa scelta fatta a danno della Sardegna. Come ha detto il presidente Solinas, questa sarà una battaglia simbolo dell’autonomismo sardo”. “Le priorità per garantire il futuro della nostra terra passano anche nella strenua difesa del patrimonio ambientale e della sua economia turistica ed agricola. La Regione sarà al fianco dei Sardi per contrastare questa pericolosa scelta del Governo nazionale, della quale contestiamo sia metodo che contenuto. Una notizia giunta stranamente nel pieno di una terribile pandemia, periodo meno opportuno per creare ulteriori preoccupazioni ai cittadini dell’Isola”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.
(ITALPRESS).