Covid, Conflavoro a Fsba “Proroga non basta, stop a richieste contributi”

Conflavoro Pmi replica al Fondo FSBA che, nelle scorse ore, ha deciso di posticipare di un anno, al 1° gennaio 2022, il pagamento dei presunti oneri contributivi dovuti dalle aziende artigiane costrette a iscriversi sia all’Ente bilaterale EBNA sia allo stesso FSBA al solo scopo di poter richiedere l’integrazione salariale per Covid. “FSBA si autoelogia – accusa l’associazione guidata da Roberto Capobianco – e afferma di aver fatto un gesto di grande responsabilità nel posticipare i contributi coatti al 2022. Secondo noi, invece, prende soltanto tempo dopo la sentenza del Tar del Lazio del 24 dicembre. Anche noi continuiamo però sulla nostra strada e invitiamo le aziende artigiane impegnatesi, ignare, a pagare i contributi a FSBA a diffidare lo stesso FSBA a chiedere loro soldi. Il modulo per la diffida è reperibile sul sito di Conflavoro”.
Conflavoro Pmi, insieme a numerosi consulenti del lavoro e allo studio legale Leone-Fell, è stata infatti promotrice della class action contro EBNA e FSBA che ha portato infine alla sentenza del Tar del 24 dicembre. “Il Tar, lo ricordiamo ha stabilito in modo definitivo che è illegittima la richiesta di Fsba alla aziende di iscriversi al proprio Fondo per causale Covid chiedendo 36 mesi di contributi arretrati. Peccato che, oltre alla sentenza del Tribunale amministrativo del Lazio, ci sia anche il dettato dell’Inps che con la circolare 47/2020 ha chiarito i criteri di accesso all’integrazione salariale Covid. E tra questi non c’è l’iscrizione a FSBA – sottolinea Capobianco -. Quella del Fondo e di EBNA, quindi, è solo l’ennesima azione altezzosa di due enti che hanno trovato il modo di lucrare sulle aziende artigiane già in difficoltà”.
“Non basta il rinvio dei pagamenti – incalza infine Conflavoro – ma serve che FSBA faccia un passo indietro, si scusi e cominci ad adeguarsi alla sentenza definitiva dal Tar del Lazio del 24 dicembre 2020. Questo sì che sarebbe un gesto di responsabilità, il resto sono solo prese in giro e atteggiamenti arroganti”.
(ITALPRESS).