Milano, ristoratori dal Prefetto con chiavi attività chiuse

MILANO (ITALPRESS) – Un contenitore pieno di chiavi a simboleggiare le loro attività chiuse e cesti di cibo inutilizzato sono stati consegnati oggi al prefetto di Milano, Renato Saccone, da una delegazione di ristoratori milanesi che ha organizzato una manifestazione in corso Monforte. ‘Basta Siamo Strematì è il nome della protesta guidata da Alfredo Zini che
opera nel settore da quattro generazioni.
“Senza ulteriori aiuti e riforme strutturali la ristorazione muore”, dice Zini che, a nome dell’associazione Ristoratori Milanesi, ha inviato una lettera anche al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con proposte per salvare il comparto. Tra queste la riduzione proporzionata del pagamento della contribuzione del costo del lavoro, tasse, tributi locali ed energia riparametrati alle restrizioni imposte dal distanziamento e dalle chiusure anticipate, ma anche l’istituzione di un Commissario straordinario, competente del settore Horeca, per gestire modalità di apertura e erogazione dei ristori.
“Tra poche settimane riprenderanno i pagamenti delle scadenze fiscali e le rate dei mutui che sono stati sospesi nel 2020, quindi si avrà una pressione fiscale altissima – spiega Zini-, tutto questo non farà altro che indebitare ancor di più le aziende che difficilmente riusciranno a sopravvivere dopo questi 12 mesi drammatici. Oggi parleremo di nuovo con il prefetto chiedendo date certe e un tavolo di lavoro per monitorare la situazione”.
Molti i cartelli esposti recanti scritte come “Se falliamo noi, fallite voi” o “Abbiano esaurito le forze”.
“Le misure economiche e di sostegno che il Governo, le Regioni e i Comuni che hanno preso fino ad oggi e che riguarda il settore dei ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche, pub, gelaterie e locali serali – si legge in una nota dell’associazione- sono insufficienti per non far fallire migliaia di imprese del settore e che al momento non stanno dando risposte per salvare attività che svolgono un ruolo sociale e promozionale del territorio. Noi imprenditori siamo stremati perchè nelle ultime settimane abbiamo sentito parlare di ristori che onestamente sono arrivati, ma non sufficienti per pagare le spese fisse e le cartelle di pagamento dei tributi locali, di F24 e bollette della luce e del gas, se questi ristori non arriveranno in tempi rapidi molti di noi imprenditori saranno costretti a chiudere definitivamente”.
“Chiediamo un anno bianco per darci il tempo di poter respirare”, dice la titolare di un ristorante meneghino, “Insieme a noi ristoratori, moriranno tante altre filiere che ci forniscono, come quella di carne, pesce, pane, pasta, … Non vogliamo ristori momentanei, vogliamo ristori che ci aiutino a non morire”.
(ITALPRESS).