QUESTA JUVE “RISCHIA” DI RIVINCERE LO SCUDETTO

Dice:”Hai visto Juve-Bologna? Per carità, la Signora ha vinto ma se permetti è poca cosa”. Dico:”E’ così poca cosa che rischia di vincere lo scudetto”. Non l’avessi mai detto: l’amico, juventino, ci ha creduto subito. Perchè loro credono nella Signora come nel Signore (“Lord, o Lord Blues”). Scusate l’approccio da Bar Sport ma giuro che non ne posso più dei soloni che predicano virtù tecnicotattiche virtuali in un campionato ch’è bello, emozionante, proprio perchè privo di strutture…intellettuali. E’ il campionato del “Coronavirus Due, la Disfatta”, non dimentichiamo il dettaglio: nulla è più com’era, persone, situazioni, eventi. Il Milan perde da una splendida Atalanta che sembra disinteressata al titolo (non sarebbe la prima volta che uno scudetto…insolito diventa un dramma, vedi ad esempio Verona e Sampdoria) ma è primo e si gode il titolo d’inverno con un rendimento totalmente diverso – in meglio – di quello di un anno fa senza aver fatto follie. Gasperini ha rivelato certe debolezze dell’impianto-Pioli e adesso tutti i propugnatori della gestione Giampaolo – poi spostatisi su Rangnick mentre le pene si trasferivano al Toro – scommettono che il Milan crollerà. L’Inter gode del favore del pronostico soprattutto da quando ha battuto la Juve ma l’Udinese l’ha subito ridimensionata denunciando anche una frenata di Lukaku e Lautaro e un imbarazzante calo di Handanovic. Antonio Conte, poi, ha denunciato, scagliandosi contro l’arbitro Maresca, quella mancanza di serenità mostrata già un anno fa. Lo ricordo Mister Juve pieno di sorrisi che conservava anche quando invocava la bolgia allo Juve Stadium, mentre da mesi non sorride più alla Beneamata, ai giornalisti, alle telecamere e anche alle radio. Non si sa mai. La Roma…è come la Rai, di tutto, di più; piace una sola cosa, all’appassionato di pallone non fazioso: che dopo Bernardini, Amadei, De Sisti, Di Bartolomei, Giannini, Totti e De Rossi sia apparso sulla scena un nuovo “core de Roma”, Lorenzo Pellegrini. Ma non è una “Maggica” da scudetto finchè Fonseca non si ambienta e non si fa scaltro. Come la Lazio proiettata – per storia e baldoria – verso la Champions che pochi conoscono veramente come il sottoscritto che oggi ha nostalgia di una decina di finali viste “in presenza” quando il calcio era un’altra cosa. E il Napoli che ha in Lorenzo Insigne l’alfiere dei sogni mentre Gattuso è tutta concretezza, dove lo mettete? Io non so, non me ne intendo, nel senso che non m’azzardo a bisticciare con gli eredi di Maradona, dico solo che stanno prestandosi al ridicolo invitando a sostituire Ringhio con il loro sempiterno “Cuore ‘e Napule” che sarebbe Rafael Benitez. Meglio Mazzarri o Sarri, eventualmente. E allora: vi sembra fuori luogo candidare al Tricolore la Juventus ch’è tornata a giocare (male?) secondo tradizione “alla Allegri” rinunciando – spero per Pirlo – al Tikitaka della mutua?