Petrucci “Io ministro? Si è fatto il mio nome, ma resto al basket”

MILANO (ITALPRESS) – Dalle Final Eight di Milano alle Olimpiadi, dal nuovo governo alla Nazionale. Parla di tutto Gianni Petrucci, non prima di aver salutato amici e conoscenti appena entrato al Forum, dove segue il riscaldamento delle squadre sul parquet. E mentre lo fa non può non tornare con la mente ai momenti più bui, quando lo sport era fermo e paralizzato: “Questa Final Eight è una vittoria della Lega, di Gandini e degli organizzatori – dice Petrucci all’Italpress -. Non era facile, ci sono squadre importanti che stanno onorando un campionato non facile, molto affascinante e incerto. Pensavamo e speravamo di avere il pubblico, ma la situazione è questa e dobbiamo accettarla. Siamo in attesa di sapere chi sarà il nuovo ministro sia dello sport che della sanità, io mi auguro che il presidente Draghi anche nel discorso programmatico dia attenzione al nostro mondo. Ho ottimismo e fiducia perché è una grande persona che ha sempre amato il mondo dello sport. È stato fatto il mio nome come ministro? È stato fatto e basta, non ne voglio parlare perché resto al basket”.

 

 

Resta la speranza di rivedere presto il pubblico sulle tribune (“Con il presidente Gandini abbiamo incontrato il Comitato Tecnico Scientifico, faremo un nuovo incontro nei prossimi giorni, ma in questo momento l’attenzione è rivolta al fatto di sapere chi governerà il mondo della sanità”), nel frattempo non smette di pensare alla politica sportiva e alle riforme che potrebbero arrivare. Una su tutte il possibile blocco delle retrocessioni, così come proposto dalla Lega, un tema sul quale lui si è sempre schierato a sfavore: “Sapete come la penso – taglia corto Petrucci -, ho fiducia nella Lega che quanto prima presenti un proprio progetto. Noi abbiamo le nostre idee e ci confronteremo. Il basket deve fare delle rivoluzioni. Aspettiamo le loro proposte, poi sarà mia premura presentare le mie idee e portarle in consiglio federale”.
(ITALPRESS).