Draghi “L’unità è un dovere”. Dal Senato fiducia con 262 Sì

ROMA (ITALPRESS) – Via libera dall’Aula del Senato alla fiducia al Governo Draghi. I voti favorevoli sono stati 262, i contrari 40 e gli astenuti 2. Erano presenti 305 senatori, di cui 304 votanti. Resiste quindi il record ottenuto dal Governo Monti, che nel 2011 ottenne la fiducia al Senato con 281 voti favorevoli, 25 contrari e nessun astenuto.

“Il primo pensiero che vorrei condividere riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti è di combattere la pandemia”, ha detto il premier, Mario Draghi, nel corso del suo intervento in Senato per le dichiarazioni programmatiche. “Abbiamo la responsabilità di ricostruire il Paese”, aggiunge. “ll primo pensiero che vorrei condividere – continua il premier – riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti io per primo”. Ringrazia il suo predecessore, Giuseppe Conte, e assicura che il suo esecutivo non è una risposta al fallimento della politica.

“Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”, ha evidenziato Draghi.

“Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”, ha detto ancora il presidente del Consiglio.

“Sono certo che anche a questa Nuova Ricostruzione nessuno farà mancare, nella distinzione di ruoli e identità, il proprio apporto. Questa è la nostra missione di italiani – ha proseguito -: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”. “Il primo pensiero che vorrei condividere riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti è di combattere la pandemia”, ha spiegato Draghi, che ha aggiunto: “Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenute le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente”.

“Confermo l’impegno al coinvolgimento delle parti sociali e dei corpi intermedi, incontrati durante le consultazioni, lo stesso vale per gli enti locali, certe cose non si fanno se non sono discusse con le Regioni, il loro coinvolgimento è essenziale”, ha poi detto Draghi nel corso della sua replica dopo la discussione generale.

Sulla questione migratoria “la risposta più efficace e duratura passa per una piena assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni europee”, ha sottolineato il premier.
“Permane la contrapposizione tra Stati di frontiera esterna, e Stati del Nord e dell’Est Europa, preoccupati di evitare i cosiddetti movimenti secondari – ha aggiunto -. L’Italia, sostenuta anche da alcuni Paesi mediterranei come la Spagna, propone come concreta misura di solidarietà un meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei migranti pro-quota”.
“La cultura va sostenuta, il rischio è la perdita di un patrimonio, non solo economico, molto è stato fatto per i ristori immediati ma serve fare ancora di più”, ha detto ancora Draghi.
“Il ritorno nel più breve tempo possibile alla normalità deve riguardare anche la cultura”, ha proseguito.

(ITALPRESS).