Montagna, piano investimenti per 62 milioni in Friuli Venezia Giulia

UDINE (ITALPRESS) – La ripartenza del turismo in montagna, dopo la pesante battuta d’arresto impressa dall’epidemia Covid, può contare su 62 milioni di euro destinati agli investimenti sia per la stagione estiva che per quella invernale.
A tanto ammontano le risorse messe in campo dalla Regione Friuli Venezia Giulia, tra fondi già allocati e poste messe a bilancio con l’ultima legge di stabilità, secondo quanto ha confermato l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, al tavolo di lavoro per la programmazione della stagione estiva convocato stamattina per la prima volta con tutti i soggetti interessati: amministrazioni comunali, consorzi, categorie e reti d’impresa di tutti i poli e ambiti montani.
“E’ importantissimo lavorare assieme e isolare chi vuole disunire la montagna; per questo nella legge SviluppoImpresa abbiamo previsto la costituzione di un consorzio unitario per la promo-commercializzazione del prodotto che sarà uno strumento fondamentale da cui discenderà anche la capacità del territorio di attrarre investitori privati”, ha affermato Bini.
Per la gestione del Piano investimenti Bini ha annunciato la creazione di un Ufficio strategico dedicato, per delineare gli interventi e seguirne gli iter; “nessun centesimo dovrà restare fermo in cassa”, ha chiosato l’assessore.
Se da un lato il quadro dell’impatto della crisi sanitaria è impietoso (una prima stima delle perdite causate dalla pandemia sul comparto turistico del Friuli Venezia Giulia pesa tra i 500 e i 600 milioni di euro; la stessa PromoTurismoFVG ha registrato una perdita di 11 milioni di euro e sostenuto 2 milioni di spese per un potenziale avvio della stagione che non c’è stato), Bini non ha mancato di sottolineare le note positive.
“Nei periodi in cui siamo stati in fascia gialla la montagna è stata presa d’assalto perchè i luoghi aperti piacciono e le nostre località attraggono per la loro bellezza – ha detto Bini -. Ci siamo sempre tenuti pronti, sia come Regione che come PromoTurismoFVG, ad un’eventuale riapertura in sicurezza, grazie ad una costante interlocuzione con il Comitato tecnico scientifico per aggiornare i protocolli, in base alle prescrizioni che ci venivano comunicate. Abbiamo sempre risposto in maniera positiva ad ogni richiesta”. Bini ha poi sottolineato il cambio di passo registrato con l’istituzione di un ministero dedicato al Turismo dal Governo Draghi, che consente di avere con il suo titolare, il ministro Massimo Garavaglia, “un confronto immediato e aperto, mentre con il suo predecessore avevamo avuto solo un unico e brevissimo contatto”.
Bini ha apprezzato come dal ministero sia arrivato il chiaro proposito di attivare degli indennizzi a favore della montagna, mentre la Giunta regionale si appresta ad approvare domani la delibera definitiva sulla terza tranche di ristori: “Unico strumento che la Regione può attivare e lo ha fatto mettendo in campo oltre 70 milioni di euro nei tre riparti, di cui l’ultimo, quello che appunto verrà licenziato domani in via definitiva, si concentra sulle filiere maggiormente colpite”.
“La montagna è il comparto che ha perso di più – ha ribadito l’assessore – per questo i ristori sono stati rafforzati e scaglionati in base alle dimensioni degli alberghi. Abbiamo poi riconosciuto contributi ai maestri di sci e aumentato quelli per bar e ristorazione. Quanto ai tempi medi di accredito garantisco che questi rimarranno compresi tra 30 e 45 giorni, anche per la terza manovra”. Per la stagione estiva si punta a rafforzare l’offerta delle oltre 1300 esperienze di vario genere che hanno costituito il pacchetto vincente del prodotto montagna estivo 2020.
(ITALPRESS).