Caligiuri “Disagio sociale minaccia per la democrazia”

Mario Caligiuri, Presidente della Società Italiana di Intelligence e Direttore del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria, ha tenuto una lezione dal titolo “Analisi, Valutazioni e Previsione nello scenario post-covid”, durante il corso del Master in Intelligence dell’Università della Calabria.
Caligiuri ha esordito dicendo che “nelle società occidentali si registra una specie di ambivalenza, poiché da un lato aumenta il benessere economico delle popolazioni e dall’altro cresce il disagio sociale. Le ragioni di tali dinamiche sono molteplici e interagiscono tra di loro”.
Una di queste – ha argomentato – “riguarda la diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini occidentali, fenomeno già precedente alla pandemia. Il lavoro sta diminuendo drasticamente e si sta modificando. Nei prossimi decenni molti lavori scompariranno, perché sostituiti dall’Intelligenza Artificiale che non solo svolgerà lavori ripetitivi ma anche gran parte delle attività intellettuali. Inoltre, a livello mondiale l’occupazione precaria ha superato le dimensioni di quella stabile, dando vita a una nuova ‘classe esplosiva”.
Altro elemento che per Caligiuri amplifica il disagio sociale è rappresentato dalla “trasformazione del potere pubblico”. A tal proposito, ha richiamato il pensiero dell’intellettuale Moisés Naím, il quale ha affermato che “la trasformazione più grande alla quale noi stiamo assistendo è quella del potere. Il potere, oggi, è più facile conquistarlo ma è anche più facile perderlo e ancor più difficile mantenerlo”.
“A tutto questo bisogna aggiungere – ha affermato – che viviamo nella società della disinformazione. La dismisura delle informazioni da un lato ed il basso livello di istruzione sostanziale dall’altro creano un corto circuito cognitivo che allontana le persone dalla comprensione della realtà, in un contesto che è ricco di tecnologia ma povero di informazioni significative”.