Cuva “Per la riforma della giustizia tributaria ultima chiamata”

ROMA (ITALPRESS) – “Per la riforma della giustizia tributaria parliamo di un punto di non ritorno, l’ultima chiamata, una occasione unica e irripetibile legata al Piano nazionale di ripresa e resilienza e soprattutto alle riforme strutturali che – come ci chiede l’Europa – lo devono accompagnare”. Lo ha detto Angelo Cuva, docente di Diritto tributario all’Università di Palermo e vicepresidente di Uncat, intervenendo al webinar “La riforma del processo tributario, disegni di legge a confronto”.
Per Cuva “sulla tipologia degli interventi da utilizzare, c’è da condividere la posizione espressa dal professore De Mita sul tema del PNRR e la materia tributaria quando afferma che in “tempi di emergenza non solo il contribuente, ma in primis lo Stato necessitano di incisività di azione”; e quindi per attuare il PNRR meno leggi delega e più decreti legge: la macchina del piano e delle riforme deve essere, quindi, dotata di un acceleratore e non di un deceleratore”.
“Per quanto riguarda la giustizia tributaria questa accelerazione si traduce in un invito forte che – come Uncat – abbiamo fatto e continuiamo a fare – e che ora assume la valenza di una ultima chiamata, un ultimo appello in tale direzione al governo e alla forze parlamentari. In particolare a queste ultime a valorizzare le convergenze di contenuti presenti prima richiamate e, nel contempo il ruolo, la competenza, la centralità del Parlamento in materia tributaria, da tempo fortemente ridimensionata in contrasto alla previsioni costituzionali, calendarizzando tempestivamente le proposte di legge esistenti che condividono la medesima visione e sperando, anche – ha proseguito Cuva -, che la Commissione costituita dai Ministri delle Finanze e della Giustizia possa nei prossimi giorni formulare delle proposte concrete di riforma che rispondano in modo concreto a tale appello”.
“In realtà, ad oggi non vi sono feedback concreti in tale direzione. Il che un po’ ci preoccupa. Siamo in presenza di quella che si configura come un ultima chiamata alle istituzioni competenti per la realizzazione di una riforma che in mancanza di una immediata risposta rischia di non vedere più la luce”, ha aggiunto.
“Il contenzioso tributario vale 40 miliardi di euro l’anno, come e più di una manovra finanziaria”, ha sottolineato la deputata Giusi Bartolozzi della Commissione Giustizia.
“A fronte di questi numeri – ha proseguito -, si registra che gli uffici della Sezione Tributaria della Suprema Corte sono ingolfati di ricorsi verso sentenze (la pendenza complessiva alla fine dello scorso anno e’ pari al 44% del totale). Un secondo dato, forse ancor più drammatico, è la percentuale molto elevata (45,6%) di annullamento delle decisioni delle Commissioni Tributarie Regionali da parte della Corte di Cassazione, superiore a quella degli annullamenti delle decisioni civili di secondo grado. Dunque, a parte l’inevitabile rafforzamento di organico, nasce da questi dati la necessità di una riconsiderazione della professionalità dei giudici tributari.
Il richiamo a un livello di maggiore professionalità in questo specifico settore schiude la strada alla richiesta indifferibile di operare in tempi molto brevi una riforma orientata ai principi del giusto processo, che abbia quale cardine la creazione di una magistratura tributaria indipendente ed altamente specializzata”.
(ITALPRESS).