Sicilia: NEL CASSONETTO 360 MILA TONNELLATE DI CIBO ALL’ANNO

In Sicilia si stima che ogni anno si sprechino 360 mila tonnellate di alimenti. Uno spreco attribuibile per il 48% alle famiglie e la restante parte agli operatori economici, con l’agricoltura responsabile per il 35%, il 10% a carico della distribuzione, il 5% della ristorazione e il 2% dell’industria. Si produce dunque molto di più di ciò che si consuma, ma solo una piccola parte di questa eccedenza è donata ai bisognosi: meno del 5%. Il resto diventa spreco e rifiuto, una piaga per la comunità e una fonte di costi inutili. 

Nasce per questo il progetto LIFE-Food.Waste.StandUp, coordinato da Federalimentare in partenariato con Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare e Unione Nazionale Consumatori. L’iniziativa e cofinanziata dalla Commissione Europea e consiste in una campagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta a tutta la filiera: partendo dall’industria, passando per la distribuzione e arrivando ai consumatori.

Oggi a Catania è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Regione e i partner di LIFE-Food.Waste.Stand.Up, finalizzato a ad aumentare e rendere più agevoli, per le aziende che operano sul territorio, le donazioni di prodotti alimentari alle persone indigenti. L’accordo prevede il coinvolgimento delle Amministrazioni locali.

“Oggi abbiamo voluto proporre un momento di riflessione comune per condividere best practices ed esperienze e avviare iniziative che possano condurre a un effettivo incremento delle donazioni – afferma Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione – La collaborazione tra Regione Siciliana e la ‘filiera della donazione’ unita nel progetto LIFE-Food.Waste.StandUp apre nuove prospettive nella lotta allo spreco, unendo soggetti pubblici e privati in una partnership virtuosa. Ogni anno in Italia buttiamo via oltre 5 milioni di tonnellate di cibo, l’equivalente del 15,4% dei consumi alimentari, una quantità che sarebbe sufficiente a nutrire tutte le famiglie ancora in condizione di povertà nel nostro Paese. Al tempo stesso le donazioni a enti caritativi rappresentano meno del 9% delle eccedenze alimentari che l’intera filiera produce. Incentivare le donazioni, che consentono una riduzione dei rifiuti e dei relativi costi di gestione, anche introducendo un concetto di premialità, come ad esempio una riduzione della tassa sui rifiuti, rappresenterebbe uno stimolo potente per sostenere le donazioni”.