Economia: PAGAMENTI ELETTRONICI, ITALIA IN RITARDO

Secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, i dati della Bce “mostrano chiaramente che l’Italia si trova agli ultimi posti in termini di utilizzo dei pagamenti elettronici e rischia di perdere ulteriori posti nei prossimi anni. Per colmare il gap rispetto agli altri Paesi europei è necessaria un’azione decisa da parte del Governo”.

Infatti “quello che manca oggi è un piano strategico completo volto alla lotta all’evasione e alla promozione dei servizi elettronici e digitali di pagamento. Un sistema che sia in grado di modernizzare il nostro Paese, facendo in primis leva sul cambiamento culturale che deve coinvolgere esercenti e consumatori”. Dai dati risulta evidente come gli italiani non utilizzino ancora questo strumento di pagamento al livello delle proprie controparti europee, nonostante l’Italia, insieme alla Grecia, abbia la più alta diffusione di terminali POS (circa 52 mila per milione di abitanti). Il nostro Paese, infatti, seppur con una crescita dei pagamenti con carta pro-capite del 16% rispetto al 2017, risulta ancora uno dei fanalini di coda tra i 27 paesi dell’Unione Europea: si parla di circa 65 pagamenti all’anno a testa, che ci valgono solo il 23° posto (di 27), proprio come lo scorso anno. 

Secondo Valeria Portale e Ivano Asaro, direttori dell’Osservatorio Innovative Payments, “l’azione deve avere 5 caratteristiche: deve essere ampia (deve cioè coinvolgere un elevato numero di consumatori e/o esercenti), efficace (capace di colmare il gap in breve tempo), persistente (capace di cambiare le abitudini e la cultura anche nel momento in cui dovesse essere ‘spento’ l’incentivo), semplice (per accedere a incentivi o detrazioni consumatori ed esercenti devono poterlo fare senza una eccessiva burocratizzazione del processo) e positiva (sì agli incentivi, no agli obblighi). In questa direzione vanno molteplici proposte che sono già state avanzate: dagli incentivi sullo spesa, alle detrazioni fiscali. La strada è lunga e piena di ostacoli. Ma è necessario iniziare a percorrerla in fretta”.