Life Streams, progetto europeo per conservazione trota mediterranea

ROMA (ITALPRESS) – Un ecosistema prezioso e fragile quello delle acque interne italiane. Ricchissimo di biodiversità, con 53 specie autoctone, di cui almeno 23 endemiche o sub-endemiche il nostro Paese rappresenta un’area di particolare valore per la biodiversità ittica. Eppure, questa ricchezza corre il rischio di sparire velocemente. Due specie di storioni risultano già estinte e ben 11 specie ittiche sono a livello di rischio critico, ovvero a un passo dalla scomparsa. A minacciare queste specie sono diversi fattori tra cui la presenza di almeno 60 specie alloctone stabilmente adattate ai nostri ecosistemi e altre 24 che, pur non essendo in grado di riprodursi nelle nostre acque, rappresentano comunque una minaccia. La biodiversità ittica è costantemente minacciata anche dalle trasformazioni e artificializzazioni dei corsi d’acqua, dall’inquinamento chimico e organico, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dal fenomeno del bracconaggio. Tra le specie maggiormente minacciate, la trota mediterranea (Salmo cettii) – estinta in molti fiumi italiani e sostituita dall’alloctona trota atlantica (Salmo trutta) o dai suoi ibridi – oggetto del nuovo progetto europeo LIFE Streams, che ha come obiettivo principale il recupero e la conservazione di questo salmonide endemico dell’area mediterranea protetto dalla direttiva Habitat in quanto “specie vulnerabile” in Europa e “a rischio critico di estinzione” nel territorio italiano, con l’obiettivo di definire e applicare una strategia globale per la specie, eliminando le principali fonti di introgressione e migliorandone status e habitat. Lo scopo generale del progetto consiste quindi nell’adozione di azioni concrete di conservazione della Trota mediterranea (Salmo cettii), attraverso il raggiungimento di obiettivi specifici quali l’eliminazione delle sorgenti di introgressione (cioè dell’ibridazione con genoma alieno) causata dall’introduzione di trote alloctone legate alle attività di pesca, facilitando il miglioramento del tasso di introgressione delle popolazioni autoctone; il miglioramento della qualità e la riduzione della frammentazione dei corpi idrici, anche al fine di incrementare la resilienza delle popolazioni autoctone ai cambiamenti climatici; il contrasto del bracconaggio. Il progetto interessa 6 aree pilota presso le quali verranno attuate azioni di monitoraggio e di gestione volte ad incrementare la numerosità e il grado di purezza delle popolazioni di Salmo cettii. Le aree sono localizzate in Sardegna e nelle aree protette del Parco Nazionale della Majella, Parco Regionale di Montemarcello-Magra-Vara, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale del Pollino.
(ITALPRESS).