Spadafora “Non so se il campionato arriverà sino in fondo”

“Non so se il campionato potrà arrivare sino in fondo, non abbiamo alcuna certezza quest’anno, e di questo deve essere consapevole anche la Lega, che deve pensare a un piano B e C”. Vincenzo Spadafora, ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, ospite de “L’Aria che tira”, su La7, esprime tutte le sue preoccupazioni in merito alla Serie A alla luce dei diversi casi di Covid-19 nelle squadre. “Una bolla per i giocatori? Ho difeso la linea del protocollo, che funziona se rispettato. E che prevede la bolla. Quando però una società o un calciatore non la rispettano…”. Il riferimento sembra chiaro a Cristiano Ronaldo. “Questi grandi campioni si sentono al di sopra di tutto – è tornato sul caso del fuoriclasse portoghese della Juventus – Quando è andato in nazionale ha violato protocollo, tant’è che è stata aperto un fascicolo alla Procura della Repubblica di Torino, dopo la segnalazione della Asl, che porterà anche all’apertura di un fascicolo sportivo. I campioni devono essere di esempio. Si è arrabbiato anche il presidente Agnelli? Direi ai presidenti di guardare all’interno delle loro società per salvaguardare l’industria calcio”. Spadafora torna anche sul 3-0 a tavolino inflitto al Napoli, criticato anche dal governatore della Campania De Luca: “Se c’è un giudice che ha deciso così, rispetto la sua decisione. Ci sono ricorsi in merito e inviterei De Luca a occuparsi del sistema sanitario campano, che dopo la sua rielezione non ha fatto granchè… Il protocollo è stato accettato dalla Lega e dalle squadre, non possiamo cambiarlo ogni volta per tutelare la Juve o il Napoli”. Infine, per quanto riguarda l’ultimo Dpcm, Spadafora spiega: “Più che una posizione contro il ministro Speranza, dovevo difendere un mondo di cui ero un punto di riferimento. Sarei stato il primo a voler chiudere lo sport qualora i dati lo avessero richiesto, ma non mi andava che lo sport fosse l’unico ad essere chiuso”. Il premier Conte ha dato una settimana di tempo alle palestre per regolamentarsi: “Nas e carabinieri stanno facendo controlli, penso possano essere intensificati dai sindaci. Questo mondo si è però attrezzato e ha investito tanti soldi per rispettare le regole: venerdì pubblicheremo un protocollo attuativo più rigido, rendendo ad esempio la mascherina obbligatoria quando serve, senza però penalizzare un mondo, quello delle palestre, che non è un focolaio di contagi”.
(ITALPRESS).